affermava Albert Einstein.
Non sappiamo se è proprio così, ma senza le api ci sarebbe un drastico calo di prodotti alimentari e, inoltre, le api sono fondamentali per la sopravvivenza del nostro pianeta grazie al loro ruolo di impollinatori. Questi insetti, infatti, permettono la riproduzione di numerose specie di fiori e piante, molte delle quali di interesse alimentare, contribuendo a preservare la biodiversità e a salvaguardare l’ecosistema.
Le api sono importanti anche perché producono il miele, la cera d’api, il propoli e la pappa reale.
Sono addirittura in grado di ripristinare terreni prossimi alla desertificazione.
L’attività delle api è fondamentale per la vita umana, ma purtroppo rischiano l’estinzione proprio a causa dell’uomo che spesso non si rende conto della loro importanza.
Il riscaldamento globale causato dall'inquinamento umano sta infatti stravolgendo i ritmi vitali di questi laboriosi insetti, i quali - proprio a causa dell'innalzamento delle temperature e delle stagioni sempre più "pazze" - rischiano di trovarsi il polline quando non sono ancora pronti a raccoglierlo o, viceversa, di avere fioriture vuote senza nutrimento sufficiente per alimentare lo sciame. Non solo: il cambiamento climatico sta anche favorendo la diffusione dei parassiti che distruggono gli alveari.
A quest’aspetto di carattere generale va aggiunto il fatto che le api necessitano ambienti naturali con una buona qualità dell’aria; infatti, l'uso massiccio e sconsiderato di pesticidi e sostanze nocive da parte di alcuni settori dell'agricoltura, mette pesantemente a repentaglio la loro sopravvivenza.
Fortunatamente, a dare una mano alle api ci sono gli apicoltori, i quali si prendono cura di queste splendide creature e promuovono un tipo di allevamento e agricoltura sostenibile, in grado cioè di favorire il rinnovamento delle risorse naturali senza sfruttarle all'eccesso.
Noi non siamo apicoltori, ma abbiamo messo a disposizione il nostro terreno rigorosamente biologico per nutrire le api in primavera e estate con la fioritura degli agrumi senza l’so di trattamenti chimici, insetticidi e pesticidi.
Nell’Oasi del Buon Gesù da marzo a giugno/luglio è possibile incontrare i nostri amici (Umberto, Marco, …) mentre fanno il loro lavoro per restare poi sorpresi ed affascinati dalle api e dal loro mondo.
(Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese), abbiamo avuto modo di conoscere alcuni apicoltori delle zone montane in cerca di terreni prossimi al mare coltivati in modo tradizionale e biologici.
Lo scopo era di diversificare la loro produzione di miele di acacia, di castagno, di eucalipto aggiungendo anche quella di agrumi. Da qualche anno, nel periodo di fioritura degli agrumi (marzo-giugno) questi apicoltori portano le loro famiglie di api sui nostri terreni, per poi ricondurle in montagna quando ormai hanno esaurito il loro compito di impollinazione.
Grazie a questa collaborazione, gli apicoltori, le nostre piante e le api traggono il loro giusto beneficio in un circolo sinergico, virtuoso e soprattutto naturale.
Le api